la mia storia
Ero un’equilibrista dell’agenda, una professionista dell’ubiquità, sempre in bilico tra casa e ufficio.
Laureata in Scienze della Comunicazione, con un Master in Media and Entertainment Management, lavoravo da circa dieci anni nel mondo della fiction televisiva, tra progetti innovativi e interessanti, avevo ormai raggiunto un certo grado di stabilità e soddisfazione…
…finché qualcosa si è mosso dentro di me: un calcetto che ha segnato l’inizio di un incredibile avventura.
E come per ogni nuovo progetto, anche nel diventare mamma, volevo arrivare “preparata”; così ho iniziato a “studiare” e a documentarmi, dalla saggistica ai testi accademici.
E dopo la nascita di L., ho continuato ad approfondire perché, nel concretizzarsi, le cose si facevano più complicate, ma anche più interessanti.
Ho partecipato a diversi laboratori e seminari fino ad arrivare ai più moderni corsi di parenting internazionali fino ad arrivare all’Allenamento Emotivo di John Gottman, che per primo mi ha aperto gli occhi sul vero cuore della genitorialità.
Con il tempo, e un po’ d’esercizio, ho iniziato a modulare quello che imparavo sulla base del nostro progetto familiare, combinando modelli diversi per cucirli addosso alla nostra famiglia.
Nel ponte tra la teoria e la pratica ho capito che il lavoro più grosso va fatto su di sé, per cambiare prospettiva, togliersi gli occhiali scuri e apprezzare tutti i colori della vita.
Un costante work in progress dove non si finisce mai di imparare e di crescere; si avanza a piccoli passi e, una volta tagliato un traguardo, si è pronti per quello successivo… compreso l’arrivo di una sorellina!
Un processo graduale, a volte tortuoso, in cui il superamento di certe difficoltà, mi ha arricchito al punto di far nascere in me nuova vocazione professionale.
E così, a meno di un anno dall’arrivo di A., ho messo in atto una svolta a 360 gradi:
ho lasciato il lavoro, ho cambiato città e intrapreso un percorso di formazione professionale specifico per dare sostegno ai genitori e a chiunque si trovi a vivere l’avventurosa relazione di crescita a doppia mandata con le nuove generazioni.
Nella fusione delle più aggiornate metodologie di parenting con le tecniche di coaching, ho trovato la chiave per trasformare il pensiero in azione, l’azione in atteggiamento e l’atteggiamento in stile.
Perché, come dice John Withmore, “il coaching non è semplicemente una tecnica, è un modo di essere, di pensare e di trattare le persone in generale”.